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O.S.A.: si promuovano i Nuovi Approcci Metodologici per la ricerca anche in Italia

Sulla Gazzetta di Parma del 12/02/2020.



Spett.le Direttore, mi permetta di rispondere alla recente lettera del Dr. Lori sulla sperimentazione animale che non è soltanto un problema etico. Oggi, ampia parte della Comunità Scientifica riconosce l’inadeguatezza dell’attuale sistema di ricerca basato sul modello animale (che non è in grado di fornire risultati affidabili e garantire la sicurezza per l’uomo!) e caldeggia l’utilizzo di nuovi approcci metodologici (NAM) focalizzati sulla biologia umana. Esempi di organizzazioni scientifiche internazionali che supportano questa visione sono BioMed21, Alliance for human-relevant Science e Canadian Centre for Alternatives to Animal Methods, e per la ricerca in campo tossicologico, Human Toxicology Project Consortium). Anche noi di O.S.A., Oltre la Sperimentazione animale, un’associazione il cui nucleo dirigente è formato da esperti in campo biomedico a diversi livelli, supportiamo pienamente questa visione, che però è ancora scarsamente sviluppata a livello italiano, dove prevale un atteggiamento conservatore. Considerando anche che: - la Commissione Europea nell’ambito del framework Horizon 2020 ha stanziato complessivamente più di 100 milioni di euro per progetti di ricerca integrati volti a sviluppare nuovi approcci metodologici senza animali. Tra questi, pochissimi o forse nessuno hanno come leader un gruppo italiano. - il governo Olandese si è prefissato lo scopo di diventare leader dei metodi scientifici senza animali entro il 2025 e per raggiungere questo obiettivo sta mettendo in atto una serie di azioni mirate e profumatamente finanziate che hanno creato laboratori di ricerca all’avanguardia. - l’EPA (Environmental Protection Agency) ha annunciato di non voler più utilizzare mammiferi per valutazioni tossicologiche entro il 2035. Per arrivare a questo traguardo ha immediatamente stanziato più di 4 milioni di dollari per la ricerca che si aggiungono alle centinaia già erogati nell’ambito della messa a punto di metodi tossicologici basati su culture cellulari umane (progetti ToxCast e Tox21). La motivazione fondamentale alla base di questo cambio di rotta è l’inadeguatezza dei modelli animali, che oltre ad essere costosi spesso non sono in grado di mimare accuratamente le condizioni umane e le risposte ai farmaci. Alla luce di quanto riportato sopra appare gravissimo ignorare che esista un dibattito a livello scientifico sul tema della rilevanza ed affidabilità dei modelli animali per studiare le malattie umane. E’ inaccettabile che la questione sperimentazione animale e metodi alternativi venga ridotta a un duello tra scienziati favorevoli alla sperimentazione animale e animalisti più o meno violenti e ignoranti che vorrebbero salvare i topi a discapito della salute umana. E’ inoltre ridicolo che si incolpino gli animalisti di danneggiare la ricerca scientifica italiana, come se fare ricerca d’alto livello significasse necessariamente fare sperimentazione animale. Chiediamo onestà e serietà nel trattare i temi della sperimentazione animale e dei “metodi alternativi”, dando voce anche a chi sta lavorando per sviluppare e promuovere nuove strategie che sono mirate non solo a sostituire o ridurre il numero degli animali utilizzati a scopi scientifici, ma soprattutto, sono a garanzia di una maggiore sicurezza e rilevanza per i malati che da anni stanno ancora attendendo delle cure.

Maria Concetta Di Giacomo Medico chirurgo Presidente O.S.A.

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